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Per una storia del Convento di Montecarlo: la fondazione

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Di erreterra, estratto senza note esplicative. Licenza Creative Commons CC-BY-NC-ND 4.0

A proposito della fondazione del Convento di Montecarlo occorre premettere che sui primi tre secoli e mezzo della sua storia, dalla propria mano dei frati che lo abitarono non abbiamo notizie o carte di alcun genere.

Montecarlo, Chiesa di San Francesco. Foto di Mario Lanini, Archivio Lanini

Foto di Mario Lanini

I primi a scriverne qualcosa, da fuori, in lingua volgare e latino ed in circostanze, tempi e luoghi distanti dai fatti e dal convento, sono stati i cronisti francescani Mariano da Firenze, Dionisio Pulinari e Luke Wadding. Fiorentini i primi due, irlandese il terzo, tutti nati tra cinquant’anni ed un secolo e mezzo dopo la fondazione del convento e motivati da preoccupazioni religiose ed apologetiche dell’Osservanza prima che storiche.

Dei tre il più vicino all’epoca della fondazione di Montecarlo – dove molti anni dopo venne messo ‘di famiglia’- fu Mariano da Firenze. Autore di trattati, biografie, opere di ambito francescano, due sue cronache furono le fonti principali sia di Pulinari che di Wadding: il Fasciculus Chronicarum Seraphici Ordinis Minorum e la Brevis Chronica Provinciae Tusciae, entrambe solo manoscritte ed entrambe andate perse nel ‘700, ragion per cui le conosciamo solo attraverso gli altri due che ne riversarono,  più o meno integralmente, i contenuti nelle Cronache dei Frati Minori della Provincia di Toscana, scritte in volgare da Pulinari nel 1580 e negli Annales Minorum seu Trium Ordinum di Wadding pubblicati a stampa a partire dal 1625.

Foto di Mario Lanini

Per quanto riguarda l’insediamento francescano a San Giovanni Valdarno, i due cronisti, essendo comune ed unica la fonte, raccontano le stesse cose con piccole differenze: i frati arrivarono a Montecarlo intorno al 1429 (Pulinari) o nel 1423 (Wadding), transfughi dal vicino convento di Ganghereto a Terranuova, abbandonato per ordine di Bernardino da Siena causa la licenziosità di una festa che i terranuovesi pretendevano svolgere nel piazzale della chiesa; il luogo dove costruire gli edifici religiosi fu donato dal fiorentino Carlo Ricasoli al suo amico frate Antonio del Fornaio (Pulinari) o direttamente a Bernardino da Siena che lo girò ai frati di Ganghereto (Wadding); il donatore si assunse l’onere di adattare a convento la propria villetta (Pulinari) o il preesistente edificio rurale (Wadding) e la sua generosità fu premiata dai religiosi ribattezzando Monte Carlo la collina prima detta Monte Ortale ed infine che l’insediamento dei frati a Montecarlo fu fortemente avversato da Poggio Bracciolini e dagli abitanti di Terranuova.

Non è molto ma ai testi di Pulinari e Wadding – e principalmente del primo perché scritti in volgare – faranno riferimento tutti coloro che scriveranno poi del Convento di Montecarlo, tramandandosi inesattezze anche gravi.

A parte la memorialistica francescana ed in contrasto stridente con il lungo silenzio dei frati, i soggetti che in quei tre secoli e mezzo interloquiscono con loro sono tanti. Questa che segue é una selezione che copre l’intero periodo della lacuna documentale, scegliendo esclusivamente eventi supportati dalle relative documentazioni (l’elenco tiene conto anche dei documenti sulla fondazione del Convento che ho ritrovato lo scorso Marzo all’Archivio storico dei Frati minori e di quelli precedentemente acquisiti all’Archivio di Stato di Firenze riguardanti il Catasto del 1427 e 1433, gli Arroti del 1522, le Provvisioni dei Consigli Maggiori e le deliberazioni degli Otto di Guardia e di Balia della Repubblica):

Archivio di Stato di Firenze, Catasto Gonfalone Lion Nero 1427

Catasto 1427, foto Archivio Terrazzano

1427, Atti notarili riguardanti la donazione Ricasoli ai frati del Monte Ortale a Castel San Giovanni; 1427, i frati dell’ Osservanza di S.Francesco a Monte Carlo presso Castel S. Giovanni figurano nel Catasto fiorentino di quell’anno; 1429 12 Dicembre, in una lettera al suo amico Niccolò Niccoli, Poggio Bracciolini spiega le ragioni della sua pretesa ostilità all’insediamento francescano di San Giovanni; 1435 22 Gennaio, Francesca di Prete Vanni, in religione suor Simona pinzochera, lascia i propri beni al Convento; 1438 Febbraio, il Consiglio Maggiore e l’Opera del Duomo di Firenze donano ai frati, su loro richiesta, il legname per completare la costruzione della Chiesa di S. Francesco; 1450 4 Settembre, Lionardo del Longo dona ai frati un pezzo di terra lavorativa vignata in Castel S. Giovanni; 1461, la Biblioteca del Convento della Verna regala due messali ed un breviario al Convento di Montecarlo; 1466, l’Abate Nicholai de Fagnis dona ai frati una casa in Castel S. Giovanni; 1477 25 Aprile, il Vicario provinciale dell’Osservanza celebra il Capitolo al Convento di Montecarlo; 1479, gli Otto di Guardia e di Balia ingiungono ai frati di sospendere le prediche contro gli ebrei e la loro attività di prestito in Castel S. Giovanni; 1484, al frate Guardiano del Convento viene attribuito il ruolo di Correttore spirituale dell’Oratorio; 1491 29 Aprile, il Vicario Francesco Brandi celebra il Capitolo provinciale dell’Osservanza nel Convento di Montecarlo; 1507 7 Maggio, il Vicario fra Ilarione celebra il Capitolo provinciale dell’Osservanza al Convento di Montecarlo; 1510, la Comunità di San Giovanni delibera elemosine periodiche per i frati;

Archivio Storico Provincia Toscana di S. Francesco Stimmatizzato, Firenze. Codicillo restauro Convento di Montecarlo 1522

Codicillo 1522, foto Archivio Terrazzano

1522 20 Marzo, Codicillo col quale Bindaccio Ricasoli lascia il danaro per la ricostruzione della Cappella maggiore e della Sacrestia; 1538, il Vescovo Bonaventura Dalmatino consacra la chiesa di Montecarlo; 1538, il frate Giuliano Ughi, teologo, predicatore e storico francescano tiene un ciclo di prediche a San Giovanni; 1561 16 Settembre, il Papa Pio IV concede l’indulgenza plenaria a coloro che, il dì della Festa di S. Francesco visiteranno “la chiesa di frati di santo Francesco detta di Montecarlo fuori et vicina al Castello di S. Giovanni di Valdarno di Sopra”; 1564 9 Dicembre, la Compagnia della Concezione dona ai frati l’Ospizio di Castelfranco di Sopra; 1577 26 Gennaio, la Compagnia della Vergine di Radda affitta ai frati alcune stanze dell’ Ospizio; 1598-99, Il Convento lascia la famiglia della regolare Osservanza ed aderisce alla Riforma o Stretta Osservanza; 1611, 1613, 1650 si tiene a Montecarlo il Capitolo provinciale della Riforma; 1712, S. Lorenzo da Porto Maurizio predica per l’Oratorio di San Giovanni, ospite a Montecarlo.

Benché non esaustivo, questo elenco implica l’esistenza di un archivio conventuale di rispettabile consistenza o tale, comunque, da non poterne attribuire la totale scomparsa a banali e sia pur continue dispersioni dovute all’incuria dei frati o altri accidenti come topi, umidità, furti casuali. Pare più ragionevole pensare che le carte siano andate disperse durante una o più circostanze eccezionali e traumatiche delle quali la storia dei frati di Montecarlo è malauguratamente ricca.

Di esse, con specifico riferimento agli archivi conventuali, ne vengono in mente due ed egualmente importanti: gli eventi politici valdarnesi del periodo 1431-1529 e le tribolazioni religiose francescane che ne hanno condizionato la storia sin quasi i nostri giorni.

La prima emergenza è condivisa dalla stessa Città di San Giovanni ed è molto probabilmente dovuta alla stessa causa: “Al tempo della guerra, nella passata de’ soldati l’anno 1527, tucti li statuti et riforme antique andarono in mala via insieme con molti altri libri e scripture di detto Vicariato poste nel detto palazzo, per esser andato a saccho tutta la terra”.
Scritta ai primi del 1527, questa avvertenza non poteva prevedere che, nell’incipiente autunno, quegli stessi soldati – quattordicimila Lanzichenecchi assoldati dal Signore della guerra Georg von Frundsberg, reduci dal Sacco di Roma e diretti a quello sperato di Firenze, nuovamente avrebbero devastato San Giovanni ed il suo territorio ed in entrambi i casi perché ‘parcheggiati’ in Valdarno senza stipendio e senza vettovaglie prima da Papa Clemente VII Medici alleato di Francia, Firenze e Venezia in guerra contro Carlo V, poi dallo stesso Papa alleato stavolta con Carlo V in guerra contro Firenze che aveva osato liberarsi dalla signoria della sua famiglia.

Papa Clemente VII, Sebastiano del Piombo - The Getty Center, pubblico dominio

Clemente VII da Wikipedia

Di ciò che fecero i ‘Lanzi’ nelle due soste valdarnesi lo sappiamo dagli storici coevi fr. Giuliano Ughi della Cavallina:” … E così presto l’esercito si condusse in Valdarno; dove ogni cosa saccheggiarono, eccetto Castelfranco, per essere luogo forte e perchè si aiutarono bene con i denari”, Benedetto Varchi: “Nel tempo ch’egli [il principe d’Oranges ndr] soprastette a Montevarchi, a San Giovanni e a Fighine, non è possibile a credere i danni che vi fecero di tutte le sorte, così i fanti, come i cavalli; conciossiacosachè i castellani quasi tutti, così i maschi, come le femmine, s’erano fuggiti a torme, con miserabili scomodi e disagi, chi alle montagne, chi per le selve e chi ad altre castella più remote, senz’aver avuto agio di sgomberare altro che alcuna parte delle robe più sottili” e Philibert de Chalon, Principe d’Orange e Vicere di Napoli che quei mercenari conduceva, andando a sua volta a morire sotto le mura di Firenze: “ Terranuova, Laterina, Ponte Levane, Monte Varchi, où il était le 23 et où il fit reposer ses troupes quelques jours; San Giovanni, Figline du val d’Arno, Signa et l’Incisa furent les derniere étapes qu’il eut à parcourir avant d’arriver à Florence. Il les franchit sans encombre en un peu plus d’une semaine, mais non sans que l’armée causât des ravages sur sa route. Les populations, effrayées, se sauvaient dans les montagnes, se cachaient das le bois, en un mot partout où elles croyaient être en lieu sûr”.

Da notare che questi eventi politici coincidono quasi perfettamente con il primo secolo di vita del Convento di Montecarlo e furono i peggiori degli ultimi mille anni per la Valle, le terre e le popolazioni di Figline, San Giovanni, Terranuova e Montevarchi che per quattro volte di seguito vennero devastate, saccheggiate ed appestate dagli eserciti mercenari di Filippo Maria Visconti (1431), di Papa Sisto IV Della Rovere, dell’Imperatore Carlo V e di Papa Clemente VII Medici (1529).

La seconda circostanza traumatica per le carte del convento riguarda le tribolazioni religiose francescane durante le quali le principali famiglie religiose si riunirono e divisero più volte secondo criteri territoriali e spirituali e più volte decine di conventi e centinaia di frati migrarono attraverso famiglie, custodie e case religiose portandosi appresso o abbandonando alla loro sorte i loro archivi conventuali e personali.
La migrazione di questi archivi ebbe un culmine negli ultimissimi anni dell’800 quando, in seguito all’ultima grande ristrutturazione territoriale delle tre Province minoritiche, la gerarchia dell’Ordine decise che da tutti gli archivi conventuali venissero estrapolati i documenti riguardanti una provincia diversa da quella attuale di appartenenza e ad essa attribuiti.

Questa decisione, applicata al convento di Montecarlo, appartenuto alla Provincia Osservante sino al 1599 e dopo a quella Riformata, dovrebbe essersi tradotta nel trasferimento alla Provincia Osservante di S. Bonaventura di tutte le carte prodotte sino al 1599, quando ancora il Convento a quella Provincia apparteneva. E, del resto, gli atti di donazione e fondazione del convento ritrovati nel corso delle mie ricerche, all’Archivio della Provincia di S. Francesco Stimmatizzato ci sono arrivate con l’acquisizione dell’Archivio della Provincia di S. Bonaventura (Osservanza) avvenuta addirittura nel 1946.

Ristretto delle cose più notabili della città di Firenze

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Vedi Le vicende d’un’impostura erudita di Isidoro Del Lungo


Titolo – Ristretto delle cose più notabili della città di Firenze
Autore – Raffaello del Bruno
Collezione – Getty Research Institute
Stampa – In Firenze, nella stampería di Bernardo Paperini, per il Carlieri 1733
Digitalizzazione – Internet Archive
Licenza – Pubblico dominio
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Lettera intorno all’invenzione degli occhiali, scritta da Francesco Redi all’illustriss. signor Paolo Falconieri

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Titolo – Lettera intorno all’invenzione degli occhiali, scritta da Francesco Redi all’illustriss. signor Paolo Falconieri
Autore – Francesco Redi
Collezione – Università degli studi di Firenze – Biblioteca biomedica
Stampa – In Firenze, per Francesco Onofri stampatore granducale, 1678
Digitalizzazione – Internet culturale
Licenza – Pubblico dominio
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Degli occhiali da naso inventati da Salvino Armati, gentiluomo fiorentino

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Vedi Le vicende d’un’impostura erudita di Isidoro Del Lungo


Titolo – Degli occhiali da naso inventati da Salvino Armati, gentiluomo fiorentino
Autore – Domenico Maria Manni
Collezione – Wellcome Historical Medical Library
Stampa – In Firenze 1738 Nella stamperia d’Anton Maria Albizzini
Digitalizzazione – Internet Archive
Licenza – Pubblico dominio
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Bibliografie

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Marcantelli
La casa paterna di Tommaso detto Masaccio Guidi da San Giovanni Giovanni Marcantelli
Giovanni Marcantelli, La casa paterna di Tommaso detto Masaccio Guidi da San Giovanni
Paolo Bonci, 1903: onoranze a Masaccio nella sua città natale, Servizio editoriale fiesolano, 2001
Giorgio Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori ed architetti
Ed. Frey, Onoranze a Masaccio da Miscellanea d’Arte
Giovanni Magherini Graziani, Ricordo delle onoranze rese a Masaccio nel 1903
A.H. Layard, The Brancacci Chapel and Masolino, Masaccio and Filippino Lippi
Iodoco Del Badia, Tommaso di Giovanni da San Giovanni detto Masaccio e Giovanni suo fratello
Thomas Patch, Vita ed opere di Masaccio
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Giorni
L’arte di non far figli: Neo-malthusianismo pratico 2. ed. interamente rifatta ed arricchita di 21 nuovissime figure nel testo
Secondo Giorni

Secondo Giorni, Come si prepara la classe del 1916: il neo-malthusianismo e la guerra tra le nazioni, Firenze 1916
Secondo Giorni, Preservativi sessuali ed antifecondativi: loro uso, loro valore pratico, loro pericoli, secondo i dati più recenti della scienza medica , Firenze 1921.
L. Fabbri, Generazione cosciente. Appunti sul neo-malthusianesimo , Firenze 1914;
M. Antonioli, Il movimento anarchico nel 1914 , «Storia e politica», Milano, n. 2, 1973;
G. Sacchetti, Sovversivi in Toscana (1900-1919) , Todi 1983, ad indicem ; Id.,
«Notiziario turistico», Secondo Giorni / Un valdarnese ‘divulgatore’ di Malthus, Arezzo, n. 108/1985;
G. Sacchetti, Il preservativo del nonno ,«A-Rivista anarchica», apr. 1998.
T.R.MALTHUS, Saggi sul principio della popolazione, Utet, Torino 1946;
G.SACCHETTI, Sovversivi in Toscana (1900-1919), Altre Edizioni Todi 1983, ad indicem;
S.GIORNI, Come si prepara la classe del 1916: il neo-malthusianismo e la guerra tra le nazioni, Soc. Ed. Neo-Malthusiana, Firenze 1916; 2a ediz. ivi s.d.;
S.GIORNI, Preservativi sessuali ed antifecondativi: loro uso, loro valore pratico, loro pericoli, secondo i dati più recenti della scienza medica, Soc. Ed. Neo-Malthusiana, Firenze 1921.
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Piccardi
L’amore ed il matrimonio secondo lo Spiritismo con cinque appendici: gli inconvenienti del divorzio
 Guido Piccardi

Guido Piccardi, Le astensioni politiche del 5 e 12 Novembre 1876 celebrate in prosa ed in versi – Firenze Fratelli Bencini 1876
Guido Piccardi, Saggio di filosofia antica tratta da vari autori – Firenze Tip. SS. Concezione di Raffaello Ricci 1879 
Guido Piccardi, Il matrimonio dei preti – Colle Val d’Elsa Editrice Antonio Paleario 1900
Guido Piccardi, Elementi di una nuova luce – Firenze Materassi 1901
Guido Piccardi, La tragedia del Golgota – Montevarchi Tipografia Varchi 1904
Guido Piccardi, Per l’abolizione della confessione e per l’avvento della religione dell’avvenire- 1904
Guido Piccardi, L’ amore ed il matrimonio secondo lo spiritismo – Montevarchi Pulini 1905
Guido Piccardi, Manuale scientifico popolare di spiritismo – Montevarchi Pulini 1906
Guido Piccardi, La dottrina di Cristo secondo lo spiritismo – Montevarchi Pulini 1906
Guido Piccardi, La Chiesa primitiva, la Chiesa attuale e la nuova rivelazione – Montevarchi Pulini 1906
Giorgio Fatarella, Francesco Tommencioni, Scritti, Effegi Edizioni, Arcidiosso 2018 
Ilario Rosati, Guido Piccardi. Un sacerdote del basso clero, Aska Edizioni 2007
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Bessi
Relazione, ovvero disinganno degli effetti del Fiume Arno, e delle loro Cagioni nel Valdarno di Sopra Giovanni Battista Bessi

Ingegneria
Considerazioni sul canale dell’Arno, Giovanni Targioni-Tozzetti, < 1760, Estratto da Memorie Valdarnesi, Vol. IV Parte seconda, pp. 68-89 Pisa 1855
Dello stato antico e moderno del fiume Arno e delle cause e de’ rimedi delle sue inondazioni ragionamento istorico mattematico, Ferdinando Morozzi I 1767
Dello stato antico e moderno del fiume Arno e delle cause e de’ rimedi delle sue inondazioni ragionamento istorico mattematico, Ferdinando Morozzi II 1767
Discorsi di Architettura, Giovanni Battista Nelli 1753
Discorso al serenissimo Cosimo III … intorno al difendersi da’ riempimenti, e dalle corrosioni de’ fiumi applicato ad Arno in vicinanza della città di Firenze, Vincenzio Viviani 1688
Ragionamenti intorno allo stato del fiume Arno, e dell’acque della Valdinievole, Silvio Feroni, Edoardo Corsini 1732
Ragionamento sullo stato dell’Arno al di dentro di Firenze, Domenico De Vecchi 1851
Regolamento sull’Ufizio de’ fossi, Pietro Leopoldo Granduca di Toscana 1775
Storia delle alluvioni
Cronica di Giovanni Villani, 1991
Cronica di Paolino Pieri Fiorentino, 1755
Narrazioni istoriche delle più considerevoli inondazioni dell’Arno, Giuseppe Aiazzi, 1845
Altro
Relazione delle feste fatte in Fiorenza sopra il ghiaccio del fiume d’Arno 1604
Toponomastica della valle dell’Arno, Sivio Pieri 1912
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L’arte di non far figli: Neo-malthusianismo pratico 2a edizione con 21 nuovissime figure nel testo

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In Italia l’educazione demografica e la propaganda anticoncezionale comparvero, in forma illegale, nel 1953 con la fondazione dell’ Associazione Italiana Educazione Demografica (AIED) i cui aderenti per un ventennio si scontrarono con l’articolo 553 del Codice penale che comminava il carcere a chi propagandava e/o usava rimedi contraccettivi.
Per vent’anni le iniziative dell’AIED si concludevano regolarmente con i promotori in galera ed andò avanti così sino a quando la Corte costituzionale fu costretta ad abrogare il famigerato e fascista articolo. Era il 1971 e si arrivò buoni ultimi in Europa in un settore nel quale si era stati tra precursori: nel 1912 un operaio sangiovannese scrisse, stampò e mise in vendita a casa sua la prima edizione di L’arte di non far figli: Neo-malthusianismo pratico, un volumetto di 64 pagine con 14 illustrazioni che andò subito a ruba e fu anche subito incriminato: all’epoca non esisteva ancora l’articolo 553 che fu introdotto qualche anno dopo dal Codice penale fascista ma il PM dell’epoca cercò di rimediare con una insostenibile accusa di oltraggio al pudore dalla quale, infatti, il libro fu assolto ed in dieci anni fu stampato in più edizioni vendendo decine di migliaia di copie.
L’operaio-scrittore autodidatta si chiamava Secondo Giorni, nato a Sansepolcro nel 1885 ma arrivato bambino a San Giovanni al seguito del padre, operaio alla Ferriera. Oltre che pubblicista e neomalthusiano, Secondo Giorni fu un protagonista delle lotte politiche e sindacali toscane dall’Italia ma anche da Svizzera e Francia per tutta la prima metà del ‘900. Esponente dell’Unione Anarchica Valdarnese, Giorni collaborò attivamente con altre figure di primo piano del mondo libertario italiano come Errico Malatesta, Armando Borghi, Attilio Sassi.
Operaio alla Ferriera nei primi Anni 20, per sfuggire alle persecuzioni delle squadre di mazzieri fascisti dovette lasciare San Giovanni e trasferirsi in Francia, dove continuò l’attività politica sino a quando se ne persero le tracce. L’ultima notizia è di fonte poliziesca e risale al 1942, poi più nulla.

Bibliografia di e su Secondo Giorni



Titolo – L’arte di non far figli: Neo-malthusianismo pratico 2a edizione con 21 nuovissime figure nel testo / con prefazione di Luigi Berta; con cenni storici e critici di Achille Belloni
Autore – Secondo Giorni
Collezione – Privata
Stampa – Società Ed. Neo-Malthusiana, 1912 (San Giovanni Valdarno : in vendita presso l’Autore)
Digitalizzazione – Biblioteca Valdarnese
Licenza – Pubblico dominio
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Cronica di Giovanni Villani

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Titolo – Cronica di Giovanni Villani
Autore – Curatore G. Porta
Collezione: Letteratura italiana Einaudi
Stampa – Pietro Bembo/Guanda, Parma 1991
Digitalizzazione – Letteratura italiana Einaudi
Licenza – Posta nel Pubblico dominio dall’Editore
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Un allievo di Giuseppe Frittelli: Antonio Degli Innocenti, ciabattino, maestro e fotografo a La Massa di Incisa Valdarno

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Titolo – Un allievo di Giuseppe Frittelli : Antonio Degli Innocenti, ciabattino, maestro e fotografo a La Massa di Incisa Valdarno
Autore – Greco, Andrea
Stampa – Tipografia Bianchi, Figline V/no 2022
Collezione – Collana Microstudi Città di Figline
Digitalizzazione – Città di Figline
Licenza – Creative Commons CC BY-NC-ND 4.0
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L’industria manifatturiera a Figline e nel Valdarno Superiore (1944-1955): la Tosco-Azoto

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Titolo – L’industria manifatturiera a Figline e nel Valdarno Superiore (1944-1955) : la Tosco-Azoto
Autore – Terenzi, Daniele
Stampa – Tipografia Bianchi, Figline V/no 2019
Collezione – Collana Microstudi Città di Figline
Digitalizzazione – Città di Figline
Licenza – Creative Commons CC BY-NC-ND 4.0
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Marsilio Ficino e l’astrologia

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Titolo – Marsilio Ficino e l’astrologia
Autore – Vasoli, Cesare
Stampa – Tipografia Bianchi, Figline V/no 2019
Collezione – Collana Microstudi Città di Figline
Digitalizzazione – Città di Figline
Licenza – Creative Commons CC BY-NC-ND 4.0
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I fratelli Melauri e la famiglia Soffici: storie figlinesi tra antifascismo, Resistenza e soccorso agli ebrei

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Titolo – I fratelli Melauri e la famiglia Soffici: storie figlinesi tra antifascismo, Resistenza e soccorso agli ebrei
Autore – Barucci – Lalli – Sestucci – Bonatti
Stampa – Tipografia Bianchi, Figline V/no 2019
Collezione – Collana Microstudi Città di Figline
Digitalizzazione – Città di Figline
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Giuseppe Frittelli

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Titolo – Giuseppe Frittelli
Autore – Magherini Graziani, Giovanni
Stampa – Tipografia Bianchi, Figline V/no 2018
Collezione – Collana Microstudi Città di Figline
Digitalizzazione – Città di Figline
Licenza – Creative Commons CC BY-NC-ND 4.0
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Due terziarie francescane fondano nel Settecento la prima scuola pubblica in Figline Valdarno

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Titolo – Due terziarie francescane fondano nel Settecento la prima scuola pubblica in Figline Valdarno
Autore – Neri, Damiano
Stampa – Tipografia Bianchi, Figline V/no 2018
Collezione – Collana Microstudi Città di Figline
Digitalizzazione – Città di Figline
Licenza – Creative Commons CC BY-NC-ND 4.0
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L’industria manifatturiera a Figline e nel Valdarno superiore (1944-1955): il gruppo vetraio Ivi-Taddei

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Titolo – L’industria manifatturiera a Figline e nel Valdarno superiore (1944-1955): il gruppo vetraio Ivi-Taddei
Autore – Terenzi, Daniele
Stampa – Tipografia Bianchi, Figline V/no 2017
Collezione – Collana Microstudi Città di Figline
Digitalizzazione – Città di Figline
Licenza – Creative Commons CC BY-NC-ND 4.0
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Memorie di guerra : ricordanze dello Spedale della SS. Annunziata di Figline, (1943-1944)

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Titolo – Memorie di guerra : ricordanze dello Spedale della SS. Annunziata di Figline, (1943-1944)
Autore – Collana Microstudi Città di Figline
Stampa – Tipografia Bianchi, Figline V/no 2017
Collezione – Collana Microstudi Città di Figline
Digitalizzazione – Città di Figline
Licenza – Creative Commons CC BY-NC-ND 4.0
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Stanislao Morelli

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Titolo – Stanislao Morelli
Autore – Ripari, Edoardo
Stampa – Tipografia Bianchi, Figline V/no 2017
Collezione – Collana Microstudi Città di Figline
Digitalizzazione – Città di Figline
Licenza – Creative Commons CC BY-NC-ND 4.0
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