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Titolo – Comento de’ miei sonetti
Autore – Lorenzo de’ Medici
Collezione – Edizione Einaudi, 1999
Stampa – Siena, dai Torchi Pazzini Carli, 1797
Digitalizzazione – Einaudi editore
Licenza – Pubblico dominio
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Titolo – Comento de’ miei sonetti
Autore – Lorenzo de’ Medici
Collezione – Edizione Einaudi, 1999
Stampa – Siena, dai Torchi Pazzini Carli, 1797
Digitalizzazione – Einaudi editore
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Titolo – L’Etruria francescana
Autore – Nicolò Papini
Collezione – Biblioteca pubblica di Lione (Bibliothèque jésuite des Fontaines)
Stampa – Siena, dai Torchi Pazzini Carli, 1797
Digitalizzazione – Google
Licenza – Pubblico dominio
Note – Nicolò Papini nacque a San Giovanni Valdarno nel 1751. Fu frate francescano conventuale, teologo e predicatore. Custode del Sacro Convento di Assisi nel 1800, dal 1806 al 1809 Ministro Generale dei frati Minori conventuali e dopo la parentesi delle soppressioni napoleoniche, Commissario generale per la Toscana. Morì a Terni nel 1834, all’età di 83 anni.
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Titolo – Le vicende d’un’impostura erudita
Autore – Isidoro Del Lungo
Collezione – University of Toronto Library
Stampa – Da Archivio Storico Italiano, Anno LXXVIII – 1920 – Vol. I
Digitalizzazione – University of Toronto Library
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Titolo – Vita ed opere di Masaccio
Autore – Thomas Patch
Collezione – Istituto di ricerca Getty
Stampa – Firenze, 1770
Digitalizzazione – Istituto di ricerca Getty
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In Italia l’educazione demografica e la propaganda anticoncezionale comparvero, in forma illegale, nel 1953 con la fondazione dell’ Associazione Italiana Educazione Demografica (AIED) i cui aderenti per un ventennio si scontrarono con l’articolo 553 del Codice penale che comminava il carcere a chi propagandava e/o usava rimedi contraccettivi.
Per vent’anni le iniziative dell’AIED si concludevano regolarmente con i promotori in galera ed andò avanti così sino a quando la Corte costituzionale fu costretta ad abrogare il famigerato e fascista articolo. Era il 1971 e si arrivò buoni ultimi in Europa in un settore nel quale si era stati tra precursori: nel 1912 un operaio sangiovannese scrisse, stampò e mise in vendita a casa sua la prima edizione di L’arte di non far figli: Neo-malthusianismo pratico, un volumetto di 64 pagine con 14 illustrazioni che andò subito a ruba e fu anche subito incriminato: all’epoca non esisteva ancora l’articolo 553 che fu introdotto qualche anno dopo dal Codice penale fascista ma il PM dell’epoca cercò di rimediare con una insostenibile accusa di oltraggio al pudore dalla quale, infatti, il libro fu assolto ed in dieci anni fu stampato in più edizioni vendendo decine di migliaia di copie.
L’operaio-scrittore autodidatta si chiamava Secondo Giorni, nato a Sansepolcro nel 1885 ma arrivato bambino a San Giovanni al seguito del padre, operaio alla Ferriera. Oltre che pubblicista e neomalthusiano, Secondo Giorni fu un protagonista delle lotte politiche e sindacali toscane dall’Italia ma anche da Svizzera e Francia per tutta la prima metà del ‘900. Esponente dell’Unione Anarchica Valdarnese, Giorni collaborò attivamente con altre figure di primo piano del mondo libertario italiano come Errico Malatesta, Armando Borghi, Attilio Sassi.
Operaio alla Ferriera nei primi Anni 20, per sfuggire alle persecuzioni delle squadre di mazzieri fascisti dovette lasciare San Giovanni e trasferirsi in Francia, dove continuò l’attività politica sino a quando se ne persero le tracce. L’ultima notizia è di fonte poliziesca e risale al 1942, poi più nulla.
Bibliografia di e su Secondo Giorni
Titolo – L’arte di non far figli: Neo-malthusianismo pratico 2a edizione con 21 nuovissime figure nel testo / con prefazione di Luigi Berta; con cenni storici e critici di Achille Belloni
Autore – Secondo Giorni
Collezione – Privata
Stampa – Società Ed. Neo-Malthusiana, 1912 (San Giovanni Valdarno : in vendita presso l’Autore)
Digitalizzazione – Biblioteca Valdarnese
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Guido Piccardi fu spiato dalla Pubblica Sicurezza per 23 anni ma a parte un arresto durante i moti del pane nel 1898 e la collaborazione con il giornale socialista La Martinella di Colle, la sua attività politica è poco interessante, a differenza di quella religiosa e pubblicistica ricca di avvenimenti.
Nato nel 1850 in una famiglia contadina, nel 1875 è ordinato sacerdote e mandato a Cavriglia dove in quello stesso anno ha inizio la coltivazione intensiva della lignite destinata alla Ferriera di San Giovanni e si costituiscono le prime associazioni operaie i cui temi, evidentemente, condizioneranno il pensiero di Don Guido.
“Escito dal Seminario con la testa piena d’idee medioevali“(1) il giovane sacerdote fa presto a cambiare fronte e, divenuto socialista, dal pulpito della Chiesa parrocchiale e dalle colonne del giornale socialista di Colle inizia a parlare di vecchia e tarlata Chiesa romana, Gesù primo socialista, matrimonio dei preti, abolizione della proprietà privata, eccetera. Nel 1893, dopo inascoltati richiami all’ordine viene confinato a Montevarchi nella Parrocchia senza parrocchiani di San Tomè dove, anzichè pentirsi e ritornare all’ovile, inizia a scrivere i suoi primi libri di spiritismo cristiano. E lo fa proprio mentre il Papa Leone XIII proibisce formalmente “l’edizione, la lettura o il ritenere dei libri in cui si insegna o si raccomanda il sortilegio, la divinazione, la magia o l’evocazione degli spiriti e simili superstizioni”(2) e così Don Guido è sospeso a divinis e nel 1906 gli vengono anche messi all’indice i suoi scritti.
Da quest’ultima data l’ex prete scompare letteralmente dalla storia locale e della morte avvenuta nel 1920 siamo informati dalla Scheda personale del Casellario Politico Centrale(3).
Seguace del filosofo francese “Allan Kardec“, in L’ amore ed il matrimonio secondo lo spiritismo Guido Piccardi scrive di anime spose, metà astrali, amore celeste tra i sessi, persistenza dell’io ma anche del ruolo affidatogli per la salvezza dell’umanità da una compagine di Spiriti sovrintesi da Gesù Cristo e guidati da Giuseppe Mazzini e dei suoi rapporti medianici con lo stesso Mazzini (dal quale riceve anche soldi), con San Paolo, Giordano Bruno ed anche con Dante Alighieri che gli affida delle strofe da aggiungere alla Commedia. Sembrerebbe una cosa da ridere ma non è così: al di là delle personali convinzioni filosofiche e dei manifesti limiti dell’Autore, questo libro merita di essere letto e riflettuto. Bibliografia di e su Guido Piccardi
Note
(1) Lettera del 18 Aprile 1897 a Francesco Tommencioni (vedi bibliografia)
(2) Leone XIII, Costituzione apostolica, Officiorum ac Munerum, Titolo I/12
(3) Archivio Centrale dello Stato, Casellario Politico Centrale: Guido Piccardi, estremi cronologici 1897-1923, busta 3938
Titolo – L’amore ed il matrimonio secondo lo Spiritismo con cinque appendici: gli inconvenienti del divorzio
Autore – Guido Piccardi
Collezione – Accademia valdarnese del Poggio, Montevarchi
Stampa – Montevarchi Pulini 1904
Digitalizzazione – Biblioteca Valdarnese
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Titolo – The Brancacci Chapel and Masolino, Masaccio and Filippino Lippi
Autore – A.H. Layard
Collezione – UC Southern Regional Library Facility
Stampa – Printed for Arundel Society, 1868
Digitalizzazione – UC Southern Regional Library Facility
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